Sono una calabra errante.

Ma più che su strade battute ho vagato per nuvole, inciampando spesso per poca visibilità. La tesi in Storia Medievale a Viterbo mi ha condotto in luoghi affascinanti e polverosi per diventare archivista paleografa prima in Ancona poi a Modena. 

Quando però il pancione ha avuto la meglio su strade percorsi e scelte ho deciso di essere mamma, a Parma dove il mio errare ha preso la direzione a me più congeniale: per mondi immaginari, in compagnia dei miei due coniglietti, dando vita a questa mia piccola attività artigianale. Il mio nome è Valentina, e oltre a essere la MadiNaDé faccio parte dell’associazione TURBOLENTA che progetta e realizza il FESTIVAL DELLA LENTEZZA: manifestazione culturale che si tiene nella splendida reggia di Colorno ogni secondo fine settimana di giugno,  durante la quale svolgo laboratori nadesi. 

Perché ho iniziato a cucire storie di stoffa?

Da piccola avevo Roberto, il mio amico immaginario, e il mio fedele cuscino che non doveva essere lavato altrimenti svaniva il suo odore speciale. In realtà era la federa che custodiva quel profumino vitale, che non solo mi permetteva di dormire serena e al sicuro dai vari mostri che abitavano ogni angolo buio di casa, ma era anche una ricarica continua per superare le debolezze quotidiane. Un’annusata e … via! Pronta per affrontare il mondo!

Col tempo Roberto non l’ho più visto, la gelosia per il mio cuscino invece permane.

Ecco perché lavo poco le “pezze” dei miei figli (che, ahimè, hanno ereditato l’olfatto protettivo) ma è soprattutto per questi ricordi che creo Amici di Pezza, con cui dormire e ai quali affidare le paure più profonde. Scudi per affrontare l’incomprensibile. Per bambini e per chi vuole esserlo.